08 Apr / Il valore della Convergenza Mediale
Si è svolto ieri, presso il politecnico di Milano, il convegno “Il valore della Convergenza” organizzato da ConMe.
ConMe / Convergenza Mediale è un Laboratorio nato dall’intuizione e dalla sperimentazione congiunta dei gruppi di ricerca School of Management del Politecnico di Milano e Makno. È il primo tentativo di comprendere, misurare e monitorare il fenomeno della convergenza mediale.
La conferenza ha visto la relazione dei due fondatori, il professor Giuliano Noci – Ordinario di Marketing al Politecnico di Milano e Mario Abis, fondatore di Makno e professore incaricato dell’università IULM – Scienze della comunicazione di Milano. A seguire gli interventi di diversi relatori da Yahoo a Banca Intesa, dalla RAI a Mediaset.
Quali sono i temi che ci hanno colpito di più?
Uno, ormai noto, ma rimarcato in maniera sostanziale ieri, è l’importanza dei contenuti: i contenuti sono fluidi, si adattano sia al canale media utilizzato che al contesto in sintesi “Content is the King – Media are enablers”. Altro tema che ci ha colpito è la rinnovata importanza dei canali televisivi e dei video – addirittura Fabrizio Paschina di Gruppo Intesa San Paolo sottolineava come, anche per presentazioni interne, ormai utilizzino i video.
Prendendo sempre spunto da Paschina, è interessante anche l’approccio comunicativo che vede i fruitori dei servizi come protagonisti delle campagne e la banca messa quasi in secondo piano – anche questa ormai non una novità ma interessante l’interpretazione di Intesa San Paolo. Dicevamo, non una novità, ma provate a guardare l’ultima pubblicità di Guinness.
Altro argomento a nostro avviso interessante è stato il cambio di posizionamento del concetto di brand: il Brand non è più (solo) una proposta di valore ma una piattaforma d’azione – il brand passa in secondo piano, lasciando spazio agli utenti. Ricordiamoci l’esempio di Coca Cola o Nutella che hanno tolto la propria marca per sostituirla con il nome degli utenti.
Altri sarebbero stati gli interventi che meriterebbero un minimo di approfondimento, ad esempio RAI che affianca a tutti gli effetti un programma “tradizionale” ad un programma “Social” o Mediaset che, per il Grande Fratello, ha due regie in parallelo: una per l’evento in TV e l’altra per quello digitale.
Ci teniamo però a sottolineare un ultimo intervento, quello di Davide Corcione di Yahoo! Un esempio di applicazione multicanale e di utilizzo “estremizzato” del content management che diventa la base del “portale”, parola che come Corcione dice, è forse uscita un po’ di moda, ma che rende bene l’idea delle funzioni racchiuse nella pagina di Yahoo.
Ti stai chiedendo perché hai letto un articolo che parla di Convergenza Mediale in un azienda che fornisce servizi tecnologici al farmaceutico?
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